giovedì 15 novembre 2012

PULSATILLA ALPINA - Pulsatilla alpina

Fot. m. Nero maggio 1988
Pulsatilla alpina Delarbre
Fam. Ranunculaceae

DESCRIZIONE
Pianta alta 2-5 dm di particolare vistosità e bellezza, con fiori grandi (40-60 mm), solitari, bianchi e con foglie profondamente incise e dentate. Secondo il Pignatti (Flora d’Italia) gli esemplari rinvenuti in Emilia appartengono alla var. millefoliata Bert.
Fiorisce da maggio a luglio.
HABITAT
 Vegeta nei pascoli anche sassosi, nei boschi radi di larice e persino su substrato roccioso, da 1200 a 2500 m di altitudine

.DISTRIBUZIONE PROVINCIALE
Specie molto rara nella nostra provincia. Le uniche stazioni sono state rilevate in alta Val Nure (alt. 1500-1700 e oltre) m. Nero, m. Ragola)

NOTE
Il nome Pulsatilla deriva dal l verbo latino pulso = "agito", "scuoto", che serve, non tanto a descrivere - come da qualcuno si vorrebbe - l'ondeggiare della pianta, o dei suoi fiori, nel vento, quanto il particolare fremito dell'infruttescenza piumosa per azione della brezza.
Come molte altre piante dell'orizzonte alpina la Pulsatilla è ricoperta di peli, in quanto questi formano uno strato isolante termico intorno alle sue diverse parti. Narra una leggenda valdostana che un tempo, i boschi della Valle d'Aosta erano infestati dai lupi. Durante un anno in cui l'inverno fu particolarmente rigido ed il bel tempo non arrivava mai, i lupi si spinsero sempre più vicino ai villaggi in cerca di cibo ed incominciarono i primi problemi. Infatti i lupi facevano razzia di animali ed alcuni bambini che si erano allontanati dalle case, non fecero più ritorno. La gente, non sapendo più cosa fare per risolvere la situazione, si rivolse ad una vecchia maga. La vecchietta preparò una pozione con alcune erbe e sale, che poi sparse sui prati intorno ai villaggi.Alla fine di quell'inverno, quando la neve si sciolse, spuntarono dei fiori particolari, taluni bianchi, altri viola e tutti erano ricoperti dal pelo, proprio come i lupi!Quando i lupi videro questi strani fiori ne furono spaventati e fuggirono. Da allora quei fiori che la gente valdostana chiama "Lo fiour dou lu" rispuntano ogni anno nei prati.

Nessun commento:

Posta un commento